Hemingway: la guida completa
Funzionalità principali di Hemingway
Hemingway App (o Hemingway Editor) è un editor di testo pensato per rendere la scrittura più chiara, semplice e diretta. A differenza di un correttore ortografico tradizionale, che segnala errori di spelling o grammatica, Hemingway è come un correttore di stile: ti aiuta a individuare le parti del testo che rendono la lettura difficoltosa o “pesante”. L’obiettivo è far sì che il lettore si concentri sul messaggio, non su frasi contorte o vocaboli inutilmente complessi.
Analisi del testo e punteggio di leggibilitàAppena incolli o scrivi del testo nell’editor, Hemingway fornisce subito un’analisi quantitativa e qualitativa. In alto a destra vedrai un punteggio di leggibilità (ad es. Grade 6, Grade 9, etc.) che indica il livello scolastico necessario per comprendere il testo. Più è basso il grade, più il contenuto è semplice da leggere. Non farti però spaventare da numeri bassi: Hemingway stesso scriveva romanzi per adulti al livello di quinta elementare! Un testo chiaro non è “infantile”, anzi: significa che arriva a tutti con facilità. In generale si consiglia di mirare a un grado intorno a 9 o inferiore per un pubblico ampio. Oltre al grade, Hemingway mostra anche statistiche utili come conteggio parole, caratteri, frasi, paragrafi e persino un tempo di lettura stimato. Questi dettagli aggiuntivi sono visibili cliccando su “Show more stats” (nella versione inglese) e comprendono ad esempio numero di caratteri, paragrafi e minuti di lettura stimati.
Categorie di suggerimenti evidenziatiLa vera forza di Hemingway sono le evidenziazioni colorate sul testo. Ogni colore corrisponde a un tipo di potenziale miglioramento. Ecco le categorie principali che l’app analizza:
- Frasi difficili da leggere: evidenziate in giallo se la frase è un po’ troppo complessa, oppure in rosso se è molto complessa e contorta. Queste lunghe frasi rischiano di far perdere il filo al lettore. Hemingway ti segnala di accorciarle o spezzarle in più periodi.
- Avverbi e linguaggio “debole”: evidenziati in blu. Hemingway mette in blu gli avverbi (es. “molto lentamente”) e altre parole che tendono a indebolire il discorso, come i qualificatori tipo “forse”, “probabilmente” o frasi come “penso che”. Spesso, al posto di un avverbio, è meglio scegliere un verbo più preciso (es. scrivere “corse” invece di “corse velocemente”).
- Parole complesse o ricercate: evidenziate in viola. Quando usi termini arcaici, troppo tecnici o semplicemente esiste un sinonimo più semplice, Hemingway li colora di viola. Ad esempio potrebbe evidenziare “utilizzare” suggerendo di sostituirlo con “usare”.
- Errori grammaticali e ortografici: evidenziati in verde (solo nella versione avanzata a pagamento). Nota: la versione gratuita base di Hemingway non effettua un controllo ortografico e grammaticale completo. Nella nuova Hemingway Editor Plus invece c’è un correttore grammaticale potenziato dall’AI che sottolinea in verde errori di grammatica, ortografia e punteggiatura.
Riassumendo, Hemingway evidenzia il testo in cinque colori: rosso (frasi estremamente complesse), giallo (frasi lunghe o poco chiare), blu (avverbi, passivi e termini che indeboliscono il tono), viola (parole ricercate con alternative più semplici) e verde (errori grammaticali/spelling, solo in modalità Plus). Di fianco al testo, in una barra laterale, l’app mostra anche un riepilogo di quante occorrenze di ciascun colore sono presenti (es: “3 frasi difficili, 2 avverbi, 1 passivo, 4 termini complessi…”). In questo modo hai subito un quadro generale dei punti migliorabili del tuo scritto.
Versione online gratuita vs versione desktop a pagamentoHemingway App esiste in due versioni principali:
- Hemingway Editor online (gratis): si usa direttamente via browser, andando su hemingwayapp.com. Non costa nulla, non richiede registrazione e offre tutte le evidenziazioni descritte sopra senza limiti. La limitazione è che la versione web gratuita non permette di salvare o esportare il documento con un click. Inoltre richiede la connessione internet. È quindi ideale per fare editing “al volo” sul testo: poi dovrai copiare manualmente il testo revisionato e incollarlo nel tuo CMS (ad es. WordPress) o nel tuo documento originale. Non comodissimo, ma funzionale se vuoi evitare costi.
- Hemingway App desktop (Hemingway Editor 3, ~ $19.99 una tantum): è un software per Windows o Mac che si acquista con pagamento unico (circa 19,99 dollari, equivalenti a ~18 euro). Una volta comprato, puoi usarlo offline ovunque, anche senza internet. La versione desktop ha tutte le stesse funzioni di evidenziazione della versione gratuita (stesso “motore” di controllo stile), più alcune funzioni extra molto utili:
- Salvataggio e apertura di file: puoi salvare i tuoi testi direttamente dall’app (in formato .txt, .docx, ecc) ed evitare di copiare/incollare continuamente.
- Formattazione del testo: la app offre una barra per formattare in grassetto, corsivo, titoli (H1, H2...), elenchi puntati/numerati e link. Questo ti consente di preparare l’articolo già formattato mentre editi.
- Esportazione in vari formati: puoi esportare il testo formattato in HTML o Markdown (pronto da inserire in un blog), in Microsoft Word (.docx) o PDF. Per i blogger questo è comodissimo: ad esempio puoi scrivere e revisionare in Hemingway, poi esportare in HTML e incollare il codice direttamente nell’editor WordPress mantenendo titoli, grassetti, link e tutto.
- Integrazione con WordPress e Medium: la versione desktop offre un pulsante di pubblicazione diretta. Collegando i tuoi account, puoi pubblicare un post sul tuo blog WordPress (anche self-hosted) o su Medium con un solo click dall’editor.
- Importazione da Word: puoi anche importare un documento Word (.docx) dentro Hemingway, in modo da non dover copiare testo a mano. Questo è utile se hai ricevuto un articolo in Word e vuoi lavorarci sopra nell’app.
- Modalità offline e senza distrazioni: l’app desktop è pensata anche per scrivere senza distrazioni, con un’interfaccia semplice e pulita. Puoi usarla ovunque (treno, aereo, ecc.) perché non richiede internet una volta installata.
In sintesi, Hemingway App (gratis o desktop) ti mostra dove il tuo testo può migliorare in termini di leggibilità e stile, ma sta a te apportare le modifiche. Con Editor Plus alcune modifiche possono essere applicate automaticamente dall’AI. Nel prossimo capitolo vediamo proprio come utilizzare concretamente Hemingway Editor per editare un articolo, passo dopo passo.

Guida passo passo di Hemingway
Vediamo ora come usare Hemingway App in pratica, dalla stesura del testo all’esportazioneChe tu scelga la versione web gratuita o l’app desktop, il flusso di lavoro è simile. Per questa sezione immaginiamo di usare la versione online (che è accessibile a tutti senza installazione). Pronto? Andiamo!
Step 1: Accedi all’EditorApri il browser e vai sul sito ufficiale hemingwayapp.com. Ti troverai davanti all’interfaccia di Hemingway Editor online. Di default, l’editor potrebbe caricarsi con un testo di esempio in inglese (un fac-simile di un articolo pieno di colori evidenziati, usato per mostrare le funzioni). Puoi leggere quel testo dimostrativo per capire cosa evidenzia, ma probabilmente vorrai sostituirlo con il tuo contenuto.
Step 2: Inserisci il tuo testo (o inizia a scrivere)Se c’è del testo di esempio, cancellalo (CTRL+A e cancella) così avrai una pagina bianca. Ora puoi scrivere direttamente nell’editor oppure fare copia-incolla da un altro documento. Molti preferiscono scrivere in un primo momento in Word/Docs o nel CMS, e poi incollare qui per la revisione. In alternativa, potresti redigere l’intero post dentro Hemingway – a te la scelta. Per iniziare senza distrazioni, puoi cliccare il pulsante “Write” in alto a destra, che disattiva temporaneamente tutte le evidenziazioni colorate. In Write Mode l’editor si presenta come un semplice foglio bianco: tu pensa a buttare giù il testo, alla forma ci penseremo dopo.
Step 3: Attiva la modalità di modifica e interpreta i suggerimentiUna volta che hai finito la bozza (o hai incollato un testo già scritto), è il momento di vedere l’analisi di Hemingway. Clicca il pulsante “Edit” in alto a destra per passare alla modalità di editing. Boom! Compariranno all’istante le evidenziazioni colorate su varie frasi e parole, e nella barra laterale destra vedrai il punteggio di leggibilità e i contatori di problemi rilevati (ad es. “3 frasi molto difficili, 2 frasi difficili, 4 avverbi, ecc.”). All’inizio può essere un po’ scoraggiante vedere metà testo arcobaleno: niente panico! Come suggerisce l’app, non serve eliminare tutti i colori a ogni costo, l’importante è scendere con il grado di leggibilità e sistemare le cose più critiche. Puoi passare in rassegna il testo evidenziato con calma. Ecco come affrontare i vari tipi di highlight:
- Frasi gialle/rosse: rileggi quelle frasi e chiediti come renderle più semplici. Spesso basta spezzare una frase lunga in due. Oppure eliminare qualche inciso non strettamente necessario. Ad esempio, se hai una frase gialla tipo: “Avendo constatato il notevole incremento delle performance, il team decise, all’unanimità, di proseguire con la strategia iniziale nonostante le riserve espresse in precedenza”, potresti snellirla in: “Il team notò un netto miglioramento nelle performance e decise all’unanimità di proseguire con la strategia iniziale, nonostante le precedenti riserve.” Già meglio, no? 😉 Ogni volta che modifichi il testo, vedrai che il colore di evidenziazione potrebbe sparire o attenuarsi. L’aggiornamento è in tempo reale.
- Parole viola (termini complessi): clicca sulla parola viola. Comparirà un piccolo tooltip con un suggerimento, ad esempio “utilizzare -> usare”. Clicca sul sinonimo suggerito per sostituirlo automaticamente nel testo. Se il suggerimento ti convince, in un attimo avrai reso la frase più scorrevole. Se ritieni che la parola complessa vada bene così com’è (magari è un termine tecnico necessario), puoi anche ignorare l’highlight viola.
- Avverbi/qualificatori in blu: questi non hanno suggerimenti automatici (Hemingway non ti propone un verbo alternativo specifico per ogni avverbio), ma ti invitano a riflettere. Ogni volta che vedi un avverbio blu, chiediti: “Serve davvero? Posso sostituirlo con un verbo più forte?” Ad esempio, “molto stanco” potrebbe diventare “esausto” eliminando “molto”. Se decidi di mantenere qualche avverbio perché necessario al senso, nessun problema – Hemingway vuole guidarti, non dettarti legge.
- Frasi in forma passiva (blu o verdi): dovrai riformularle in forma attiva tu manualmente. L’app non riscrive da sola (a meno di avere l’AI Plus attiva). Un trucchetto: individua il vero soggetto agente e porta quello a inizio frase. Ad esempio, “Il budget 2023 è stato approvato dal consiglio” → “Il consiglio ha approvato il budget 2023.” Vedrai che la frase non sarà più evidenziata perché hai eliminato il verbo passivo (“è stato approvato”).
- Errori grammaticali (verdi) o ortografici: se stai usando la versione base, questi non verranno segnalati, quindi valuta di passare un controllo ortografia (es. il correttore del tuo browser o di Word) sul testo prima o dopo aver usato Hemingway. Se invece hai Editor Plus, le parti in verde avranno un suggerimento: cliccando l’errore (verde) vedrai la correzione consigliata (ad esempio “they’re age cohorts” segnalato → suggerimento “their age cohorts”) e potrai applicarla con un click.
Man mano che applichi le modifiche, vedrai il punteggio di leggibilità aggiornarsi e (si spera) abbassarsi. Ad esempio, potresti passare da un Grade 12 a un Grade 8 eliminando frasi lunghe e avverbi. Ricorda: l’obiettivo non è zero evidenziazioni (a volte una frase più lunga serve, e va bene così), ma avere un testo scorrevole per il lettore medio. Un trucchetto: leggi ad alta voce le frasi evidenziate – se ti suonano contorte, riscriverle in modo più naturale aiuterà anche il lettore.
Step 4: Formatta (nella desktop) e finalizza il testoSe stai usando la versione desktop, puoi sfruttare la barra di formattazione in alto per applicare titoli, grassetti, corsivi, elenchi puntati/numerati e inserire link man mano che editi. Nella versione online gratuita, invece, è meglio occuparsi della formattazione nel tuo editor finale (ad es. direttamente in WordPress o Word) perché il testo che copierai da Hemingway manterrà solo parte della formattazione base. Hemingway online infatti supporta solo il testo semplice nell’output di copia.
Step 5: Esporta o salva il contenutoCome recuperare il tuo testo revisionato da Hemingway? Dipende dalla versione:
- Versione web gratuita: seleziona tutto il testo nella finestra di Hemingway (CTRL+A) e copialo (CTRL+C). Poi incollalo nel tuo blog, documento o dove ti serve (CTRL+V). Purtroppo non c’è un pulsante “Salva” o “Esporta” nel tool online. Quindi assicurati di copiare il risultato finale prima di chiudere la pagina! Consiglio: se vuoi mantenere un backup, incolla anche il testo in un file sul tuo PC.
- Versione desktop: hai diverse opzioni. Puoi andare nel menu File > Save (salva) per creare un file .txt con il contenuto (o .hemingway, formato proprietario). Oppure usa File > Export per esportare in Word (.docx), PDF, HTML o Markdown. Ad esempio, se stai scrivendo un post per il web, puoi esportare in HTML: otterrai un file HTML con tutto il tuo testo formattato (titoli <h1>, <h2>, grassetti <strong>, ecc). Aprilo con un editor di testo e copia il codice, incollalo nel tuo CMS ed ecco fatto. In alternativa, se hai collegato Hemingway al tuo blog, puoi usare l’opzione Publish integrata per mandare il post direttamente online su Medium o WordPress – assicurati solo di aver impostato l’accesso con le API/blog info prima.
- Editor Plus online: se stai usando la versione Plus via web (dopo aver fatto login sul sito di Hemingway), avrai anche lì la possibilità di salvare il documento sul tuo account o esportarlo in vari formati, simile alla versione desktop. Inoltre con l’account Plus puoi accedere ai tuoi documenti salvati da qualunque browser facendo login.
Ben fatto! Ora il tuo articolo è pronto per essere pubblicato, chiaro e limpido come l’acqua grazie a Hemingway App. Nel prossimo capitolo analizziamo vantaggi e svantaggi di questo tool, ovvero in cosa eccelle e dove invece potrebbe lasciarti a desiderare.
Vantaggi e svantaggi
Vantaggi
- Gratuito (per le funzioni base): la versione online è completamente gratuita e utilizzabile subito, senza registrazione. Anche la versione desktop ha un costo contenuto (circa 20$ una tantum), molto più economico rispetto ad altri software di editing che spesso richiedono abbonamenti mensili salati.
- Semplicità e immediatezza: l’interfaccia è pulita, minimale e senza distrazioni. Appena incolli il testo vedi subito i colori e capisci al volo dove intervenire. Non ci sono 100 pulsanti o menu confusionari – focus totale sul testo. Questo lo rende facile da usare anche per chi non è tech-savvy.
- Migliora la chiarezza della scrittura: Hemingway è imbattibile nell’evidenziare frasi troppo lunghe, parole superflue e costruzioni complesse. Ti “allena” a scrivere in modo più chiaro e conciso. Col tempo, seguire i suoi suggerimenti può insegnarti a evitare certi scivoloni stilistici in autonomia. È come avere un editor di stile sempre a portata di mano che ti ricorda di non divagare.
- Readability e esperienza utente: grazie al punteggio di leggibilità e ai consigli di sintesi, aiuta a creare contenuti adatti al web, dove l’attenzione dei lettori è bassa. Un testo più leggibile tiene gli utenti più a lungo sulla pagina e li coinvolge di più – utile anche in ottica SEO (un contenuto chiaro riduce la frequenza di rimbalzo e aumenta il tempo di permanenza).
- Conteggio parole e tempo di lettura: feature molto comoda per blogger e marketer che devono rispettare limiti di lunghezza o informare il lettore. Hemingway mostra quante parole hai scritto e quanti minuti occorrono per leggerle, così puoi ottimizzare il tuo post in base al medium (ad esempio, un post LinkedIn di 5 min o un articolo di 1500 parole).
- Distraction-free writing mode: la modalità “Write” (scrivi) permette di concentrarti sul testo grezzo, nascondendo momentaneamente colori e indicatori. Così puoi prima scrivere con il cuore, poi editare con la testa. Questa separazione tra scrittura ed editing è un buon approccio per molti autori e Hemingway la incoraggia.
- Integrazioni nella versione desktop: per chi gestisce blog, la possibilità di pubblicare direttamente su WordPress/Medium e di esportare in HTML/Markdown è un plus notevole. Significa risparmiare tempo nel formattare il post e meno copiaincolla tra programmi.
- Funziona offline (desktop): se sei in viaggio o hai sessioni di scrittura in luoghi senza Wi-Fi, la app desktop ti permette di lavorare comunque e fare editing offline, cosa impossibile con strumenti solo cloud. La tua produttività non si ferma mai.
Svantaggi
- Copertura limitata di aspetti linguistici: Hemingway si concentra su pochi tipi di problemi (complessità, avverbi, passivi, ecc.) e non copre tutto. Ad esempio, non fa controllo ortografico o grammaticale approfondito (a meno di comprare l’add-on Plus). Se nel testo hai un errore di concordanza o un typo, Hemingway base probabilmente non te lo segnalerà. Anche alcune sfumature stilistiche (come ripetizioni di parole, uso di transizioni, ecc.) non rientrano nelle sue verifiche.
- Nessun suggerimento di correzione (nella versione base): a differenza di Grammarly o altri tool, Hemingway spesso ti indica cosa non va ma non ti dice esattamente come correggerlo. Ad esempio evidenzia una frase in rosso ma sta a te decidere come riscriverla. Solo per i termini complessi (viola) dà un sinonimo puntuale. Questo approccio “manuale” è formativo, ma richiede più impegno da parte dell’utente. Alcuni preferirebbero un pulsante magico “semplifica tutto” (che infatti esiste solo in Hemingway Plus con l’AI).
- Non adatto a tutti gli stili di scrittura: l’app ha un bias forte verso la semplificazione e la brevità. Se sei un copywriter creativo che vuole usare uno stile più ricercato, poetico o tecnico, Hemingway potrebbe segnalare in giallo/rosso cose che tu invece desideri mantenere. La sua insistenza sulla semplicità estrema “va a nozze” con blog post, articoli di marketing e comunicazione chiara, ma può risultare eccessiva per testi narrativi o letterari. In altre parole, se ami periodi lunghi e linguaggio elaborato, potresti trovare Hemingway un po’ “severo” e limitante nel valutare la tua prosa.
- Free version con funzionalità limitate di import/export: come detto, la versione gratuita non consente di salvare né esportare direttamente il lavoro. Devi fare copia e incolla, col rischio di perdere formattazioni o – se ti dimentichi – di perdere proprio tutto il lavoro se chiudi la pagina per sbaglio. Anche il fatto di dover essere online può essere scomodo per alcuni.
- Poca flessibilità nei controlli: Hemingway non permette di personalizzare granché le soglie o le regole. Ad esempio, non puoi dirgli “ignora gli avverbi in citazioni” o “accetta un grado di leggibilità più alto per questo paragrafo”. Le regole sono fisse e uguali per tutti. Nella versione Plus hanno introdotto la possibilità di impostare un target di leggibilità diverso (ad es. un target più “Technical” se stai scrivendo documentazione tecnica), ma rimane comunque un’impostazione abbastanza generale.
- Emphasis su heuristics semplici: sotto il cofano, Hemingway usa algoritmi piuttosto semplici (conteggio parole, lunghezza frasi, liste di parole da evitare). Questo significa che a volte non coglie il contesto. Ad esempio, potrebbe evidenziare un verbo al gerundio considerandolo “passivo” per errore, oppure segnalare un termine come complesso anche se è appropriato in quel contesto. Non aspettarti l’intelligenza sofisticata di un editor umano o di modelli AI più avanzati: Hemingway è un bravo “evidenziatore”, ma non ha comprensione semantica profonda di ciò che hai scritto.
- Niente integrazioni browser/editor (plug-in): a differenza di Grammarly, LanguageTool e simili, Hemingway non offre estensioni per browser o plugin diretti per Google Docs. Quindi non puoi usarlo in modo automatico mentre scrivi email Gmail o dentro WordPress (se non tramite l’app desktop pubblicando, oppure copiando il testo nel sito). È uno strumento stand-alone. Questo a volte lo rende meno comodo se volevi una correzione in tempo reale ovunque scrivi. Bisogna avere la disciplina di copiare il testo nell’editor e poi riportarlo indietro.
- Enfasi eccessiva sulla semplicità: questo è soggettivo, ma alcuni critici notano che l’uso pedissequo di Hemingway può portare a uno stile molto asciutto, quasi telegrafico. Se togli tutti gli avverbi, accorci sempre le frasi e limi ogni asperità, rischi di appiattire la personalità del testo. Hemingway stesso dice “le regole si possono infrangere” e di non prenderlo come Bibbia. Bisogna usare il buonsenso: a volte un periodo lungo ben costruito ha un suo perché, e un tocco di voce passiva può variare il ritmo. Quindi uno svantaggio potenziale è affidarsi ciecamente ai consigli senza valutare caso per caso.
Prezzi e piani disponibili
Hemingway Editor online – GRATISL’editor via browser su hemingwayapp.com è gratuito al 100%. Non ci sono piani nascosti, trial, né pubblicità. Puoi usarlo liberamente, quanto vuoi. Cosa è incluso? Tutte le funzioni base di evidenziazione (colori, punteggio leggibilità, conteggi parole, ecc.) senza limiti. Cosa non è incluso? Qualsiasi capacità di salvataggio/esportazione e i controlli grammaticali avanzati. Essendo online, richiede internet. È l’ideale per provare l’app e per utilizzi occasionali o se non ti serve salvare direttamente dall’editor.
Hemingway App per desktop (Hemingway Editor 3) – $19.99 una tantumÈ un acquisto singolo dal sito ufficiale. Paghi circa 20 dollari e puoi usare l’app su uno o più computer (viene fornito un link, credo per OS specifico; se ti servisse per entrambe le piattaforme dovresti acquistare due licenze separate Mac/Win). Cosa include? Tutte le feature offline: evidenziazioni stile, salvataggio file, import/export Word, PDF, HTML, MD, formattazione testo, publish su Medium/WordPress, modalità offline, modalità scrittura senza distrazioni. In pratica, risolve le due principali mancanze della versione gratuita: puoi scaricare il lavoro (in vari formati) e lavorare senza internet. Cosa non è incluso? Nuove funzioni AI: il prezzo di $19.99 non comprende il correttore grammaticale e le riscritture automatiche introdotte dopo (quelle sono riservate all’abbonamento Plus). Inoltre, va detto che l’acquisto ti dà diritto alla versione 3 e relativi aggiornamenti minori, ma se un domani uscisse una versione 4 rivoluzionaria, potrebbe richiedere un nuovo acquisto (questo non lo sappiamo; finora gli update sono stati gratuiti all’interno dello stesso major release).
Hemingway Editor Plus – abbonamento mensile/annualeÈ l’add-on basato su AI di cui abbiamo parlato. Come si ottiene? Devi creare un account sul sito Hemingwayapp.com e sottoscrivere un piano. I prezzi al momento (2025) sono:
- Individual 5K: $8.33 al mese (fatturati annualmente $100). Include 5.000 riscritture AI al mese, controllo grammaticale illimitato, suggerimenti di sinonimi, feedback avanzato e tutte le feature Plus.
- Individual 10K: $12.50 al mese (fatturati annualmente $150). Identico al precedente ma con 10.000 frasi riscritte al mese (per chi scrive veramente tanto).
- Team 10K: $12.50 al mese per utente (minimo 3 utenti, fatturati annualmente) – pensato per team di content writer, con gestione licenze centralizzata.
Tutti i piani Plus includono una prova gratuita di 2 settimane (non serve carta di credito per attivarla). Durante la trial puoi sfruttare tutte le funzioni AI e decidere se fanno per te. Se non rinnovi, torni semplicemente all’editor base. Da notare: Editor Plus funziona tramite login, quindi puoi usarlo sia via web sia nell’app desktop (dovrebbe esserci la possibilità di loggarsi nell’app per attivare le funzioni AI, secondo il sito ufficiale). In caso contrario, puoi comunque usare la web app con account. L’abbonamento è mensile o annuale (costa meno al mese se paghi l’anno intero). Per un singolo blogger o freelance, probabilmente l’abbonamento non è indispensabile a meno che tu voglia davvero velocizzare la fase di editing con l’AI. Molti preferiscono acquistare la versione desktop una tantum e stop. Chi invece gestisce molti contenuti ogni giorno potrebbe trovare valore nell’AI che corregge e riscrive (ad esempio in un’agenzia di content marketing per standardizzare la voce dei testi).
In sintesi- Hemingway base gratis – provi senza impegno.
- Hemingway App $19.99 – paghi poco e hai uno strumento offline potenziato per sempre.
- Hemingway Plus – spendi di più in abbonamento per avere anche l’AI tutor che fa metà del lavoro sporco.
La buona notizia è che puoi combinare le soluzioni: ad esempio, usare la versione gratuita per un bel po’ e magari comprare la desktop se ti trovi bene e vuoi comodità extra, oppure fare un mese di Plus quando hai un progetto grosso da editare e poi disdire.
Alternative a Hemingway
GrammarlyÈ probabilmente il nome più famoso quando si parla di assistenti di scrittura. Pensalo come il “correttore universale”: Grammarly eccelle nel trovare errori grammaticali, refusi ortografici e problemi di punteggiatura, ma offre anche suggerimenti sullo stile, sul tono e persino sul vocabolario. Ha una comoda estensione browser che funziona praticamente ovunque tu scriva (email, social, Google Docs, CMS, ecc.), oltre a un editor online dedicato e plugin per Word.
- Pro: copertura a 360° di grammatica e spelling, suggerimenti immediati per correggere ogni errore, controllo plagio (nella versione Premium), opzioni di tonalità e formalità, multi-piattaforma.
- Contro: l’italiano è supportato in forma base (correttore ortografico), ma il massimo lo dà con l’inglese. Inoltre la versione gratuita di Grammarly copre solo errori basilari; per avere tutti i suggerimenti avanzati serve la versione Premium (abbastanza costosa, ~$30/mese o ~€12/mese col piano annuale).
Grammarly vs Hemingway: in breve, Grammarly è un correttore di bozze completo, Hemingway un editor di stile. Grammarly ti pulirà il testo da errori, Hemingway te lo snellirà e chiarificherà. Non è un caso che molti scrittori li usino in tandem: prima semplifichi le frasi con Hemingway, poi passi Grammarly per rifinire grammatica e dettagli. Se però dovessi scegliere, valuta le tue priorità: hai bisogno di correggere soprattutto gli errori o di migliorare la leggibilità? Grammarly per errori e coerenza, Hemingway per stile e chiarezza.
ProWritingAidÈ una suite di editing molto potente e ricca di funzionalità. Immagina un incrocio tra Grammarly (per la grammatica) e Hemingway (per lo stile), con steroidi aggiunti. ProWritingAid fa analisi approfondite del testo con oltre 20 report diversi: dal controllo grammaticale e ortografico, ai suggerimenti stile (frasi lunghe, voci passive, ripetizioni), fino a report sulla varietà delle frasi, sull’uso eccessivo di certe parole, sulla leggibilità, sulla consistenza del tono, ecc. Ha perfino strumenti per scrittori di narrativa (controlla ritmo, dialoghi, cliché, ecc.).
- Pro: estremamente completo, integra funzioni che in Hemingway mancano (ad es. confronto con autori famosi, analisi di struttura di trama per romanzi). Si integra anche con Word, Google Docs, Scrivener e ha estensioni browser. Offre un piano gratuito limitato (controlla fino a 500 parole per volta) e una versione Premium a pagamento, con anche opzione di licenza a vita (costosa ma per chi scrive molto può valere).
- Contro: l’interfaccia e i report possono sopraffare – è uno strumento più complesso da usare rispetto a Hemingway. Potresti non aver bisogno di tutti quei dati. Inoltre, pur avendo suggerimenti automatici, richiede comunque tempo per analizzare i vari report.
ProWritingAid vs Hemingway: Hemingway è la semplicità plug-and-play; PWA è l’analista pignolo. Se vuoi un’analisi davvero dettagliata e professionale dei tuoi testi (soprattutto in inglese), PWA batte Hemingway in profondità di feedback. Offre anche un generoso controllo gratuito rispetto a Grammarly. Però se ti serve solo sistemare velocemente un post sul blog, l’eccesso di informazioni di PWA potrebbe essere overkill. PWA è ottimo per scrittori professionisti, editor o content writer che vogliono migliorare continuamente la propria scrittura con dati approfonditi.
LanguageToolÈ un correttore grammaticale e stile open source e multilingue. Supporta decine di lingue, tra cui l’italiano (evviva!), ed è disponibile come estensione per browser, plugin per Word/LibreOffice, e come editor online.
- Pro: ha una versione gratuita che controlla grammatica e ortografia fino a ~20.000 caratteri per volta, e versioni Premium economiche rispetto a Grammarly. Per l’italiano, è probabilmente la scelta migliore: LT individua errori grammaticali (concordanze, tempi verbali, ecc.) e anche qualche suggerimento di stile di base (ad es. rileva la forma passiva in italiano, frasi troppo lunghe, ecc., soprattutto nella versione Premium). Integra un semplice correttore di stile in inglese simile a Hemingway (segnala frasi complicate, voce passiva, ecc.) anche se non sofisticato come quest’ultimo.
- Contro: l’UI non è bella e intuitiva come Hemingway; l’editor web di LanguageTool è funzionale ma un po’ spartano. Inoltre i suggerimenti di stile sono rule-based (a regole fisse), quindi a volte troppo generici. Per esempio, potrebbe segnalare ogni frase con più di 20 parole come lunga senza distinguere se effettivamente è difficile o no. In inglese, la copertura è inferiore a Grammarly per i casi complessi.
LanguageTool vs Hemingway: non sono esattamente concorrenti diretti, perché LT punta molto su correzione di errori e supporto multilingua, mentre Hemingway sullo stile conciso in inglese. Se scrivi contenuti in italiano, LanguageTool è lo strumento da avere (Hemingway purtroppo non lavora bene con l’italiano). Per contenuti in inglese, LT può affiancare Hemingway offrendo quel controllo grammaticale mancante, ma sulla semplificazione stilistica pura Hemingway è più specializzato. Un vantaggio di LT è che puoi usarlo dentro il tuo CMS/blog grazie alle estensioni – ad esempio puoi scrivere il post in WordPress in italiano e LT ti sottolinea errori man mano. Il suo essere open source lo rende anche migliorabile nel tempo dalla community.
Yoast SEO (plugin per WordPress)Aggiungiamo un’alternativa specifica per chi scrive sul web. Se hai un blog WordPress, probabilmente conosci il plugin Yoast SEO. Oltre alle funzioni SEO, Yoast include un’analisi della leggibilità del testo direttamente nell’editor di WordPress. Ti darà indicazioni su: lunghezza media delle frasi, uso della voce passiva (in italiano e altre lingue), distribuzione dei sottotitoli, presenza di parole di transizione, varietà di inizio frase, e punteggio di leggibilità Flesch (per l’inglese) ecc. È come una versione semplificata e adattata di Hemingway all’interno di WP.
- Pro: comodissimo perché integrato nel flusso di pubblicazione – non devi uscire dal tuo sito per usarlo. Supporta molte lingue (anche l’italiano per alcune metriche). Ti fornisce un semaforo verde/giallo/rosso sulla leggibilità del post e consigli per migliorarla (es: “il 30% delle frasi è in forma passiva, cerca di scendere sotto il 10%”).
- Contro: è meno completo di Hemingway: ad esempio non evidenzia la frase specifica difficile, ti dice solo a livello generale come stai messo. Inoltre non ha correttore grammaticale. Diciamo che Yoast è ottimo per assicurarti che il tuo articolo rispetti certe best practice di leggibilità SEO, ma non ti aiuta a riscrivere le singole frasi; per quello Hemingway è migliore. Se però già usi Yoast, potresti trovare che segua criteri simili (frasi <20 parole, max X% passive, etc.), quindi puoi decidere se affidarti a quello o usare Hemingway per rifinire e poi verificare con Yoast.
FAQ su Hemingway
Hemingway App funziona anche in italiano o altre lingue?
Hemingway è progettato principalmente per l’inglese. Puoi certamente incollare testo in italiano (o francese, ecc.) e l’editor potrebbe ancora evidenziare frasi lunghe (basandosi sul numero di parole) ma non riconoscerà correttamente elementi come passivo, avverbi o errori grammaticali in lingue diverse dall’inglese. Quindi, il suo punteggio di leggibilità e i suggerimenti sono affidabili solo per testi in inglese. Per l’italiano ti conviene usare alternative come LanguageTool (per la grammatica) e applicare manualmente i principi di semplicità che Hemingway incoraggia.
Hemingway App corregge automaticamente gli errori?
La versione base no, non applica correzioni automatiche – evidenzia soltanto i potenziali problemi. Sta a te modificare il testo di conseguenza. Fa eccezione la versione Hemingway Editor Plus, in cui grazie all’AI puoi cliccare su una frase difficile e scegliere “Simplify” o “Fix” per far riscrivere all’app la frase in modo più semplice. Inoltre, in Plus cliccando sugli errori grammaticali verdi puoi applicare la correzione suggerita con un click. Ma senza l’add-on AI, Hemingway rimane un assistente “passivo”: segnala e suggerisce, ma non cambia nulla da solo.
Posso usare Hemingway App offline?
Sì, ma solo con la versione desktop a pagamento. L’app Hemingway Editor 3 per Mac/PC funziona interamente offline (non appena l’installi, non hai bisogno di internet per usarla). Puoi quindi scrivere e revisionare ovunque, anche senza connessione. La versione online gratuita invece richiede un browser e la connessione, non è utilizzabile offline.
La versione desktop viene aggiornata? Devo pagare aggiornamenti futuri?
Gli sviluppatori di Hemingway hanno finora rilasciato poche versioni major (Hemingway 1, 2 e attualmente 3). L’upgrade dalla 2 alla 3 non era gratuito, bisognava acquistare la nuova versione. Quindi è possibile che in futuro, per un ipotetico Hemingway 4 con funzioni aggiuntive, venga richiesto un nuovo acquisto. Detto questo, la versione 3 attuale è già molto completa e tutti gli aggiornamenti minori (bugfix, piccole migliorie) sono inclusi nel tuo pagamento una tantum. Inoltre, l’introduzione di Hemingway Plus indica che le funzionalità extra vengono aggiunte via abbonamento separato, senza obbligare ad aggiornare la app base. Insomma, 20 dollari spesi ora ti danno uno strumento valido a lungo; se uscirà una nuova versione potrai valutare se vale la pena comprarla, ma non è un abbonamento ricorrente.
Hemingway App può aiutarmi con la SEO dei miei articoli?
Indirettamente sì. L’app non analizza keyword, meta tag o altri fattori SEO on-page, però migliorando la leggibilità del testo aiuta la SEO dal punto di vista dell’esperienza utente. Contenuti chiari e scorrevoli tengono i lettori più a lungo sul sito e li invogliano a interagire, fattori che possono ridurre la bounce rate e aumentare il dwell time – segnali apprezzati dai motori di ricerca. Inoltre Google valorizza i contenuti che soddisfano l’intento di ricerca in modo efficace: un testo comprensibile ha più chance di raggiungere questo scopo. Quindi, anche se Hemingway non ti dirà nulla su title tag o alt text, usarlo per affinare lo stile può rendere i tuoi articoli più “SEO-friendly” sotto l’aspetto della qualità percepita dal lettore.
Qual è la differenza tra Hemingway Editor (online) e Hemingway App (desktop)?
Spesso i termini si confondono. In breve, Hemingway Editor di solito si riferisce alla versione online gratuita sul sito, mentre Hemingway App (o Editor 3) è la versione desktop a pagamento. Le funzioni di editing (highlight, readability) sono identiche in entrambe, ma la versione App ha in più la possibilità di salvare, esportare, pubblicare, formattare e usare offline. Quindi, se leggi “Hemingway Editor è gratis”, ci si riferisce alla web app; se leggi “compra Hemingway App a $19.99”, parliamo del software installabile.
Posso usare Hemingway insieme ad altri strumenti (Grammarly, ecc.)?
Assolutamente sì. Hemingway non entra in conflitto con altri tool perché non è un plug-in residente ma un editor esterno. Un workflow comune ad esempio: scrivi il tuo articolo in Word o Google Docs, lo copi in Hemingway per semplificarlo e sistemare lo stile, poi copi il testo semplificato in Grammarly per correggere eventuali errori grammaticali residui. In alternativa, se usi estensioni come Grammarly o LanguageTool nel browser, puoi scrivere direttamente nel campo di Hemingway Editor online e quelle estensioni spesso funzioneranno “sopra” il testo (anche se a volte l’highlight di Hemingway potrebbe confonderle, quindi non è la combinazione ideale). Meglio fare una cosa alla volta: prima passata con Hemingway, poi porti il risultato in un altro strumento. Molti professionisti confermano che Hemingway + Grammarly insieme danno un risultato eccellente: Hemingway per lo stile, Grammarly per la correttezza. Quindi sì, combina pure gli strumenti per coprire tutte le esigenze.
Hemingway App vale la pena? Mi serve davvero se scrivo contenuti?
Se produci testi in inglese con regolarità (post sul blog, newsletter, report) sì, vale la pena almeno provarlo perché è gratuito e ti darà quasi sicuramente spunti per migliorare la qualità della tua scrittura. Molti copywriter e marketer ne sono entusiasti perché li ha aiutati a eliminare il “fluff” (la lanugine inutile) rendendo i testi più incisivi. Se scrivi solo in italiano, l’utilità diretta è minore – però potresti usarlo su versioni tradotte in inglese dei tuoi testi per vedere come li valuta, o semplicemente applicare da solo le best practice (frasi brevi, pochi avverbi, ecc.). In generale Hemingway non sostituisce un editor umano, ma è un valido supporto. Considera che la versione base è gratis, quindi non hai nulla da perdere nel testarlo. Nella peggiore delle ipotesi scoprirai che già scrivi in modo chiaro di tuo e l’app evidenzierà pochissimo (in tal caso, complimenti!). Nella migliore, identificherai pattern di scrittura da correggere che ti renderanno un comunicatore più efficace. Per il costo contenuto, anche la versione desktop è consigliabile se dopo alcune prove online capisci che lo strumento ti è utile nel workflow quotidiano.