Clearscope: la guida completa
Funzionalità principali di Clearscope
Clearscope offre un insieme completo di funzionalità per ottimizzare i contenuti in ogni fase, dalla ricerca di nuove idee alla stesura e al monitoraggio continuo. Ecco le principali caratteristiche:
- Content Reports (Analisi SEO per contenuto): il cuore di Clearscope è il Content Report, un’analisi in tempo reale basata su una parola chiave target. Inserendo una keyword, Clearscope estrae i primi 30 risultati di Google per quella query e analizza i contenuti concorrenti. Ogni report mostra:
- Elenco competitor: nella tab Competitors vedrai i titoli, URL e posizioni dei contenuti in top 30, con metriche come punteggio SEO corrente, lunghezza in parole, ecc. Questo aiuta a capire chi stai sfidando in SERP e con quali caratteristiche.
- Ricerca e intent: nella tab Research trovi i temi chiave correlati, domande frequenti dei searcher e risorse utili, frutto dell’analisi delle SERP e delle keyword correlate. Queste indicazioni aiutano a cogliere l’intento di ricerca e gli argomenti da coprire.
- Outline dei competitor: Clearscope estrae titoli e sottotitoli (H1, H2, H3...) dai contenuti meglio posizionati, evidenziando schemi comuni. In questo modo puoi capire quali sezioni e argomenti ricorrono negli articoli top e decidere come strutturare il tuo contenuto di conseguenza.
- Termini consigliati: il report genera una lista di termini e frasi semanticamente rilevanti da includere nel testo. Queste sono parole chiave correlate che i concorrenti utilizzano spesso e che aiutano a coprire l’argomento a 360 gradi. Accanto a ciascun termine viene indicata la sua importanza (da 1 a 10) in base a quanto ricorre nei contenuti top, se appare spesso nei titoli (indicatore Heading Presence) e un intervallo di utilizzo tipico (frequenza con cui il termine compare nei migliori risultati). Questi termini non vanno intesi come keyword esatte da ripetere forzatamente, ma come argomenti correlati da menzionare in modo naturale nel testo.
- Content Editor interattivo: Clearscope mette a disposizione un editor di testo integrato dove puoi scrivere o incollare il tuo articolo e vedere in tempo reale il punteggio SEO del contenuto. Mentre scrivi, la piattaforma evidenzia i termini consigliati man mano che li includi, spuntandoli dalla lista e aggiornando immediatamente il punteggio del contenuto (Content Grade). Se un termine è stato coperto a sufficienza, appare con un segno di spunta verde; puoi anche filtrare la lista per vedere solo i termini non ancora usati e capire rapidamente cosa manca. Questo approccio interattivo consente di ottimizzare durante la scrittura, senza dover fare revisioni SEO a posteriori.
- Content Grade (punteggio del contenuto): Clearscope assegna un voto al testo sotto forma di lettera (A, B, C, ecc.) che indica quanto il contenuto è rilevante e completo rispetto alla keyword target. Un grade alto (A o A+) significa che hai coperto bene l’argomento includendo i termini più importanti; un grade basso indica che mancano ancora elementi chiave. Il grade si basa sull’inclusione dei termini rilevanti, ma non premia il “keyword stuffing”: grazie all’NLP, la piattaforma riconosce anche varianti e sinonimi, evitando di essere troppo rigida o di spingere a ripetere letteralmente le parole. In generale, l’obiettivo è puntare almeno a un Content Grade “A”, poiché corrisponde ai contenuti più completi che tendono a posizionarsi meglio.
- Readability (leggibilità): nell’editor viene mostrato anche un punteggio di leggibilità che indica il livello di istruzione necessario per comprendere facilmente il testo. È calcolato secondo l’indice Flesch Reading Ease e confrontato con il punteggio “tipico” dei concorrenti in top 10. Ad esempio, se i contenuti in prima pagina sono scritti in uno stile semplice (es. livello medie inferiori), anche il tuo testo dovrebbe essere accessibile a quel livello. Nota: il Readability score è disponibile solo per contenuti in lingua inglese.
- Word count (conteggio parole): il tool mostra il numero di parole del tuo articolo a fronte di un range tipico ricavato dai risultati migliori. Saprai così se stai scrivendo un contenuto troppo corto o eccessivamente lungo rispetto alla media che Google sembra premiare. Anche questo dato è indicativo (non c’è un numero magico di parole), ma aiuta a posizionare il tuo articolo nella giusta dimensione rispetto alla concorrenza.
- Scrittura naturale: tutte le raccomandazioni di Clearscope sono pensate per migliorare il contenuto senza stravolgerne la qualità. Ad esempio, i suggerimenti sono per lo più singoli termini (entità) e non frasi lunghe, quindi puoi integrarli senza rischiare di produrre testo artificiale o ripetitivo. Inoltre, ogni termine viene presentato in un contesto semantico (gruppi di termini correlati) per aiutarti a trattare l’argomento in modo naturale e completo.

Esempio dell’editor di Clearscope con la lista di termini rilevanti sulla destra e il Content Grade aggiornato in tempo reale mentre si scrive.
Collaborazione e integrazioni
Clearscope è pensato per inserirsi nei flussi di lavoro di content marketing esistenti. Puoi condividere ogni Content Report tramite un link pubblico: ad esempio, un content manager può generare il report e inviare il link a un freelance o a un collega writer, che potrà accedervi in modalità guest senza bisogno di account. Chi apre un report condiviso può visualizzare l’editor con i suggerimenti e persino utilizzarlo per scrivere o ottimizzare il testo, pur non avendo credenziali (in pratica funziona come un Google Doc condiviso in modalità di modifica). Questo facilita la collaborazione con collaboratori esterni o team estesi. Inoltre, Clearscope offre un componente aggiuntivo per Google Docs e un plugin WordPress, così puoi portare i consigli SEO direttamente dove già scrivi i tuoi contenuti. Ad esempio, all’interno di Google Documenti potrai aprire il pannello Clearscope (collegato a un report) per vedere termini, grade e consigli senza lasciare il doc. Lo stesso vale in WordPress: mentre modifichi un articolo nella bacheca WP, il plugin di Clearscope ti mostrerà il punteggio e i termini da includere, rendendo l’ottimizzazione parte integrante del processo di pubblicazione.
Keyword Discovery (Ricerca di parole chiave)
Oltre all’ottimizzazione on-page, Clearscope aiuta anche nella ricerca di nuovi argomenti e keyword. La funzione Keyword Discovery consente di trovare keyword correlate e opportunità di contenuto partendo da un termine seed. Si basa sui dati aggiornati di Google (es. Google Ads Keyword Planner) per fornire idee di parole chiave rilevanti e con volume di ricerca. Puoi inserire un argomento generico e ottenere una lista di keyword correlate, domande frequenti, tendenze e altre informazioni utili per pianificare il calendario editoriale. In pratica, questa feature riduce il “blocco del foglio bianco” fornendo spunti strategici su cosa cercano gli utenti e quali contenuti creare.
Content Inventory (Inventario dei contenuti)
Una volta che inizi a pubblicare contenuti ottimizzati, Clearscope ti aiuta a monitorarne le performance SEO nel tempo. La funzione Content Inventory è una sorta di dashboard di controllo dove puoi aggiungere le pagine del tuo sito con la rispettiva keyword target e ottenere un quadro sempre aggiornato dei loro punteggi SEO. In concreto:
- Puoi inserire URL e keyword di ogni contenuto pubblicato che vuoi tenere d’occhio. Clearscope analizzerà periodicamente la pagina e ciò che sta attualmente posizionando su Google per quella keyword, assegnando un SEO score in tempo reale.
- Nel pannello Inventory vedrai l’elenco di tutte le tue pagine monitorate con i loro punteggi attuali, così da individuare a colpo d’occhio quali contenuti sono forti e quali invece hanno punteggi bassi e forse necessitano di miglioramenti. Avrai anche informazioni come autore, data di pubblicazione (puoi salvarle come note) per contestualizzare.
- Questa visione globale ti permette di pianificare aggiornamenti mirati: ad esempio, se noti che un vecchio articolo ha un punteggio contenuto basso rispetto ai nuovi concorrenti, puoi decidere di aggiornarlo prima che perda traffico. Invece di aspettare un calo di visite o posizioni, l’inventario ti fa agire proattivamente.
- L’Inventory è pensato per crescere con te: i piani base includono un certo numero di pagine monitorabili (ad es. 100 nel piano Essentials), ma le aziende con siti estesi possono optare per soluzioni custom con pagine illimitate. È uno strumento particolarmente utile per team editoriali grandi o agenzie, che possono avere sotto controllo centinaia di contenuti contemporaneamente.
- Ogni volta che aggiorni un contenuto e ne migliori il grade tramite un nuovo report, il punteggio nell’inventory si aggiorna, così puoi verificare rapidamente l’impatto delle modifiche. In sintesi, il Content Inventory funge sia da reportistica (audit continuo dei contenuti esistenti) sia da sistema di allerta per il content decay (ti segnala se un contenuto sta diventando obsoleto o meno competitivo).
Local SEO (ottimizzazione locale)
Se il tuo pubblico è localizzato (es. per paese o lingua), Clearscope ti consente di personalizzare l’analisi in base alla località. Puoi selezionare la lingua e il mercato geografico di riferimento quando crei un report, in modo che l’analisi dei competitor e i suggerimenti siano tarati sul locale scelto. Ad esempio, selezionando Italiano Clearscope analizzerà Google.it e contenuti in italiano, fornendo raccomandazioni adatte al mercato italiano (termini nella nostra lingua, riferimenti locali, ecc.). Questa funzione è preziosa per chi crea contenuti in lingue diverse o per specifiche regioni. Inoltre, con la suite Localize di Clearscope, è possibile:
- Impostare preferenze di località e lingua per ottenere suggerimenti di ottimizzazione mirati al pubblico locale.
- Scoprire temi e domande di tendenza nella propria area geografica, così da rispondere ai bisogni specifici di quell’audience.
- Analizzare la SERP locale per identificare i competitor diretti nel tuo paese/città e trovare eventuali lacune di copertura nei loro contenuti.
- Monitorare l’andamento dei contenuti localizzati nel tempo, tenendo d’occhio nuovi trend locali ed emergere prima dei competitor sul territorio.
Suggerimenti per linking interni
Una delle funzionalità più recenti di Clearscope è un modulo per l’ottimizzazione dei link interni (*Internal Linking*). Mentre scrivi un articolo nell’editor, la piattaforma può analizzare il tuo archivio di contenuti (collegato via Content Inventory) e suggerirti dove creare link interni utili. In pratica:
- Accanto ai termini consigliati, Clearscope può evidenziare opportunità di linking: cliccando su un termine rilevante, vedrai un elenco di tuoi contenuti già pubblicati che trattano quell’argomento, così potrai inserire facilmente un link interno pertinente con un solo click.
- Questi link interni smart aiutano a distribuire l’authority tra le pagine del tuo sito: ad esempio collegando una pagina nuova a un’altra già autorevole sullo stesso tema, migliori la SEO e offri agli utenti percorsi di navigazione interessanti.
- Il sistema fornisce anche consigli su anchor text ottimali e sulle pagine di origine/destinazione da collegare, il tutto basato su dati e AI. Si tratta quindi di un supporto data-driven per costruire una solida strategia di linking interno senza doverlo fare manualmente pagina per pagina.
Usabilità e semplicità
Nonostante la ricchezza di funzionalità, Clearscope rimane uno strumento intuitivo. Gli utenti lodano la piattaforma per la sua facilità d’uso, con un’interfaccia pulita che non richiede lunghe sessioni di training. Ad esempio, tutti i suggerimenti SEO compaiono in modo chiaro a fianco del testo mentre scrivi, e le modifiche da apportare sono classificate per importanza (così sai dove intervenire per primo). Anche l’installazione e l’avvio sono immediati – nelle recensioni il software ottiene punteggi altissimi sia per facilità di setup che di utilizzo (rispettivamente 9.9 e 9.6 su 10). Questo è cruciale perché uno strumento SEO dovrebbe snellire il processo di ottimizzazione, non complicarlo: Clearscope riesce in questo intento sincronizzando il workflow di scrittura creativa con le esigenze SEO, invece di aggiungere lavoro extra.
In sintesi, Clearscope offre un set completo di tool per guidare la creazione di contenuti che piacciano sia ai lettori che ai motori di ricerca. Dalla scoperta di nuovi topic, alla scrittura ottimizzata in real-time, fino al monitoraggio e miglioramento continuo dei contenuti esistenti, la piattaforma copre l’intero ciclo di vita del content marketing SEO. Tutto questo mantenendo un approccio incentrato sulla qualità del contenuto: l’obiettivo non è riempire la pagina di keyword, ma aiutare gli autori a produrre testi utili, approfonditi e pertinenti, che abbiano concrete possibilità di posizionarsi in alto su Google.
Guida passo passo di Clearscope
Vediamo ora, in pratica, come utilizzare Clearscope dall’inizio alla fine del processo di content creation. Questa guida passo-passo coprirà la creazione di un report, l’analisi dei suggerimenti, l’ottimizzazione del testo con il grading in tempo reale e le modalità di collaborazione in team. Immaginiamo di dover scrivere un articolo su un dato argomento: seguiremo il flusso di lavoro tipico con Clearscope.
Passo 1: Creazione di un nuovo Content Report
Dopo aver effettuato l’accesso a Clearscope, la prima operazione è generare un report SEO per la parola chiave principale su cui vuoi lavorare. Dalla dashboard, clicca su “Run Report” (o “Crea Report”) e inserisci la tua keyword target. Puoi anche selezionare la lingua di riferimento dal menu a tendina (Clearscope supporta attualmente inglese, italiano, francese, tedesco e spagnolo) e assicurarti così che l’analisi avvenga sul mercato/lingua corretti. Ad esempio, se stai preparando un contenuto per il pubblico italiano, scegli Italiano prima di lanciare il report – in questo modo il tool analizzerà Google Italia e i risultati in lingua italiana. Dopo aver impostato questi parametri, avvia il report: in 1-2 minuti Clearscope effettuerà la scansione dei top risultati di ricerca per la tua query e preparerà l’analisi.
Passo 2: Analisi dei concorrenti e del contesto
Una volta pronto, apri il Content Report generato. Inizia esaminando la tab dei Competitor: vedrai l’elenco delle pagine che occupano le prime posizioni per la tua keyword, ordinate dalla #1 alla #30. Osserva titoli e URL per capire il tipo di risultati (sono blog post? Pagine prodotto? Guide approfondite?) e guarda metriche come il Content Grade e la lunghezza in parole di ciascun competitor. Clearscope assegna infatti un punteggio anche ai contenuti dei competitor, così puoi vedere ad esempio che i primi 3 articoli hanno tutti un Grade A e circa 2.000 parole. Queste informazioni ti orientano su cosa serve per competere: se i top results sono lunghi e dettagliati, dovrai probabilmente produrre un contenuto altrettanto completo; se tutti trattano un certo sotto-argomento, difficilmente potrai ignorarlo. In questa fase iniziale, prenditi del tempo per capire l’intento di ricerca: la SERP mostra cosa Google “si aspetta” per quella query. Usa anche la tab Research, dove Clearscope riassume temi chiave e domande ricorrenti trovate in SERP. Ad esempio, per una query come “marketing dei contenuti B2B”, il Research potrebbe evidenziare domande tipo “come creare una content strategy B2B?” o temi come “case study di content marketing B2B”. Questi spunti ti indicano quali domande dovresti assolutamente affrontare nel tuo articolo per soddisfare le esigenze degli utenti.
Passo 3: Definizione dell’outline (struttura) dell’articolo
Sulla base di quanto appreso dai competitor e dal Research, il passo successivo è strutturare il contenuto. Puoi farlo manualmente oppure farti aiutare da Clearscope. Nella sezione Competitor outlines del report troverai infatti i titoli e sottotitoli usati nei primi risultati: passa in rassegna queste intestazioni per individuare quali argomenti vengono trattati più spesso. Ad esempio, se quasi tutti gli articoli in SERP hanno una sezione “Cos’è il content marketing B2B” e una “Strategie per il content marketing B2B”, conviene includerle anche nella tua outline. Clearscope offre anche una funzione di generazione automatica dell’outline (introdotta nel 2021) che, con un click, ti propone una bozza di struttura con titoli suggeriti. Puoi usarla come punto di partenza: rivedi i titoli suggeriti, aggiungine di tuoi e riordina le sezioni secondo una logica coerente. Il risultato di questo passo sarà un elenco organizzato di H2/H3 che funge da scheletro per il tuo articolo, assicurandoti di coprire tutti i punti importanti.
Passo 4: Stesura del testo con l’Editor di Clearscope
Ora viene la parte centrale: scrivere il contenuto integrando mano a mano i consigli SEO. Puoi redigere l’articolo direttamente nell’Editor di Clearscope, che trovi in fondo al report, oppure usare il tuo solito ambiente di scrittura (es. Google Docs) sfruttando l’integrazione. Dapprima, considera l’elenco dei Termini Consigliati: è la lista di parole ed entità rilevanti sulla destra. Mentre scrivi il tuo testo seguendo l’outline, cerca di includere questi termini naturalmente quando calzano con ciò che stai dicendo. Ogni volta che utilizzi uno dei termini dell’elenco, vedrai Clearscope:
- Evidenziare nel testo la parola usata.
- Mettere un segno di spunta accanto al termine nella lista.
- Incrementare il contatore di utilizzi di quel termine e aggiornare il Content Grade in alto.
Ad esempio, se nella lista c’è il termine “content strategy” con indicazione di usarlo 5-6 volte e lo inserisci in una frase, la voce “content strategy” verrà segnata come usata (magari 1/5). In questo modo hai feedback immediato su quanto stai coprendo i vari punti. Continua a scrivere paragrafo dopo paragrafo, seguendo il tuo outline e spontaneamente includendo le keyword correlate quando sono pertinenti. Se qualche termine importante non è ancora stato toccato, pensa se puoi aggiungere una sezione o un paragrafo per coprire anche quell’argomento (questo ti aiuta ad ampliare il contenuto in modo utile, come spunto per approfondire ulteriormente). Ricorda: l’obiettivo non è infilare tutti i termini a caso, ma assicurarsi che l’articolo risponda a tutte le possibili domande dell’utente sull’argomento. Clearscope ti fa un po’ da checklist di completezza. Mentre scrivi, presta attenzione anche a due indicatori nell’editor:
- Heading Presence: accanto a certi termini potresti vedere un’indicazione tipo “High” sotto l’icona di un header. Significa che nei contenuti top quella parola appare spesso proprio nei titoli o sottotitoli. Questo è un segnale che potrebbe essere un tema importante a sé stante. Valuta dunque di usare quel termine in un tuo H2/H3. Esempio: se “piano di content marketing” ha “High” heading presence, potresti dedicare un sottoparagrafo specifico al “Come creare un piano di content marketing”, usando il termine nel titolo della sezione.
- Typical Uses: per ogni termine, Clearscope mostra tra parentesi un range numerico consigliato di volte in cui dovrebbe comparire (derivato dalla frequenza media nei testi competitor). Questo ti dà un’idea se forse hai menzionato troppo poco un concetto chiave oppure se stai esagerando ripetendo sempre la stessa parola. Ad esempio, se per “SEO B2B” suggerisce 8-12 e tu l’hai scritto solo 2 volte in tutto il pezzo, considera di aggiungerlo dove naturale; al contrario, se un termine minore ha range 1-2 e nel tuo testo appare 10 volte, forse stai calcando troppo la mano (rischi ridondanza). In generale, però, non fossilizzarti troppo sui numeri: servono come linee guida, non regole ferree. È sempre meglio mantenere un linguaggio scorrevole e non forzato.
Passo 5: Ottimizzazione finale – raggiungi il Grade target
Una volta stesa la bozza completa, dedicati a rivedere e ottimizzare il testo per portarlo al miglior Content Grade possibile, senza sacrificare la qualità. In pratica:
- Controlla nella lista termini se ce ne sono rimasti di non utilizzati: magari alcuni poco pertinenti puoi anche ignorarli (puoi decidere consapevolmente di escludere certi suggerimenti se non rilevanti per l’intento che hai scelto), ma assicurati di non aver tralasciato concetti importanti. Se vedi termini fondamentali ancora non spuntati, individua dove poterli inserire nel testo in modo organico. Puoi ordinare/filtrare la lista su “Unused” per comodità.
- Verifica il Content Grade corrente e il grade consigliato: spesso Clearscope indica un grade minimo “target” da raggiungere basato sui competitor (ad es. “I tuoi competitor hanno in media B+, cerca di arrivare ad A”): punta almeno a quel livello o superiore. Se sei ancora indietro (es. sei a C o B), probabilmente devi ampliare ulteriormente il contenuto o includere termini mancanti. Rileggi le sezioni: puoi aggiungere dettagli, esempi o paragrafi aggiuntivi per coprire meglio alcuni punti, integrando così le keyword correlate restanti. Non accontentarti di un grade B o C se il tuo obiettivo è posizionare il contenuto – i migliori risultati hanno quasi sempre grade A, dunque sforzati di raggiungerlo.
- Dai un’occhiata al word count: se sei molto al di fuori dell’intervallo tipico (ad esempio hai scritto solo 800 parole ma tutti i top ne hanno ~2000), valuta di espandere qualche sezione o aggiungerne di nuove per aumentare la completezza. Viceversa, se hai scritto un “papirone” troppo lungo rispetto alla media, potresti rimuovere parti ridondanti. L’ideale è stare grossomodo nel range suggerito, assicurando però che ogni frase porti valore (no filler inutili solo per fare volume).
Passo 6: Revisione e collaborazione in team
A questo punto hai un contenuto quasi pronto e ottimizzato. È buona prassi farlo rivedere da un occhio esterno (es. un editor o il cliente) per assicurare qualità e coerenza. Clearscope semplifica questo passaggio grazie alla funzione di condivisione del report. Come accennato, puoi ottenere un link condivisibile del tuo Content Report (cliccando sul menu a tendina accanto al report e attivando “Share”). Invia questo link al tuo revisore: chiunque abbia il link potrà aprire il report in modalità ospite e vedere il contenuto nell’editor con tutti i suggerimenti, senza però poter accedere ad altri tuoi report o impostazioni (è un accesso limitato solo a quel documento). In questo modo il revisore può:
- Leggere il testo e apportare modifiche direttamente nell’editor condiviso (se gli concedi di editare).
- Verificare da sé il Content Grade raggiunto e i termini usati/non usati.
- Comprendere il razionale SEO dietro al contenuto (vedendo i suggerimenti di Clearscope, capirà perché certi punti sono stati inclusi).
Passo 7: Pubblicazione del contenuto e integrazione nel CMS
Una volta approvato, il tuo contenuto è pronto per essere pubblicato sul sito o blog. Se hai scritto direttamente in Clearscope, puoi facilmente copiare tutto l’HTML o testo pulito e incollarlo nel tuo CMS. Clearscope, infatti, permette di esportare il contenuto in diversi formati (puoi anche scaricare un file .docx o .txt). In alternativa, se hai usato WordPress con il plugin, probabilmente hai già scritto dentro WP e quindi ti basterà pubblicare come di consueto. Assicurati a questo punto di ottimizzare anche gli elementi fuori dal corpo testo, perché Clearscope si focalizza sul contenuto principale ma non tocca meta tag o altri aspetti on-page:
- Scrivi un meta title e una meta description efficaci, magari integrando qualche termine chiave importante (Clearscope non fornisce suggerimenti diretti su questi, quindi applica le tue conoscenze SEO qui).
- Verifica eventuali immagini inserite nell’articolo e aggiungi attributi alt descrittivi.
- Cura la formattazione e l’esperienza utente (paragrafi leggibili, liste puntate, sottotitoli informativi) – elementi che indirettamente impattano anche la SEO on-page.
Passo 8: Monitoraggio e aggiornamenti futuri (Content Inventory)
Dopo la pubblicazione, sfrutta Clearscope per il post-publishing monitoring. Vai nella sezione Content Inventory e aggiungi l’URL dell’articolo appena pubblicato associandogli la keyword principale che hai mirato. Da questo momento, Clearscope terrà traccia del Content Grade “live” della pagina nel tempo. In pratica rianalizzerà periodicamente la tua pagina confrontandola con ciò che Google premia attualmente. Se per ora la SERP non cambia e il tuo contenuto era ben ottimizzato, vedrai mantenersi un grade alto. Potrai quindi concentrarti su altro, sapendo che quell’articolo è in salute. Se invece Google in futuro inizierà a valorizzare aspetti diversi (ad esempio nuovi competitor entrano in top 10 trattando un sotto-argomento che tu non avevi considerato), il punteggio del tuo contenuto potrebbe calare nell’Inventory. Quando noti un calo di score o una pagina che scende sotto un certo grade, interpretalo come un campanello d’allarme: conviene fare un content refresh mirato prima di perdere ranking. Clicca dalla dashboard Inventory sul contenuto in questione e avvia un nuovo Content Report per la sua keyword. Clearscope ti mostrerà cosa manca o è cambiato: magari emergono nuovi termini rilevanti da includere o la lunghezza media è aumentata col tempo. Ottimizza nuovamente l’articolo seguendo i suggerimenti aggiornati (ripetendo di fatto i passi 2-5) e pubblica le modifiche.
Grazie a questo ciclo continuo di monitoraggio → ottimizzazione → monitoraggio potrai mantenere i tuoi contenuti evergreen e competitivi sul lungo periodo. Questo approccio è molto più efficiente che rincorrere il traffico perso quando ormai un articolo è sceso di ranking. In altri termini, Clearscope ti aiuta non solo a creare contenuti che rankano, ma anche a tenerli in vetta prevenendo la decadenza del contenuto (content decay).
Seguendo questi passi, integrati nel tuo normale processo redazionale, riuscirai a sfruttare al meglio Clearscope. In sintesi: parti sempre da un buon report SEO, lascia che i dati ti guidino nell’impostazione e scrittura, cura la qualità del testo seguendo i consigli fino a ottenere un contenuto completo (Grade A), quindi pubblica e monitora. Con un po’ di pratica, questo workflow diventerà naturale e vedrai significativi risparmi di tempo nell’ottimizzazione e un miglioramento tangibile nelle prestazioni organiche dei tuoi contenuti.
Vantaggi e svantaggi
Vantaggi
- Interfaccia intuitiva e integrazione nel workflow: Clearscope è estremamente facile da usare e non richiede competenze SEO avanzate per essere sfruttato. La piattaforma si integra con strumenti già familiari (Google Docs, WordPress) e il suo editor è semplice e immediato. Questo significa che anche un copywriter non esperto di SEO può seguire le indicazioni e ottimizzare i testi senza steep learning curve. In effetti, la sua usabilità è un punto di forza riconosciuto: è pensato per semplificare l’ottimizzazione, non per complicarla.
- Ottimizzazione data-driven e risultati concreti: I suggerimenti di Clearscope si basano su ciò che già funziona nei risultati di ricerca, quindi eliminano le congetture. Invece di affidarti all’intuito per capire quali argomenti coprire, hai dati reali sui termini utilizzati dai top competitor. Questo porta a contenuti più mirati e con maggiori probabilità di posizionarsi. Molte grandi aziende (IBM, YouTube, Adobe, Deloitte, ecc.) utilizzano Clearscope proprio per la sua capacità di migliorare significativamente il traffico organico, a riprova dell’efficacia dello strumento.
- Migliora la qualità e la completezza dei contenuti: Uno dei benefici principali è che spinge a creare contenuti più completi e approfonditi. La lista di keyword correlate ti stimola ad ampliare l’articolo includendo sezioni o dettagli che altrimenti avresti potuto trascurare. Ciò porta ad articoli che coprono un argomento a 360 gradi, aumentando sia la soddisfazione del lettore (trova tutto in un unico posto) sia la probabilità di essere ben visti da Google come autorevoli. Inoltre, il controllo sulla leggibilità e sulla lunghezza aiuta a adattare il contenuto al pubblico: con Clearscope eviti di scrivere testi troppo complessi o troppo stringati rispetto a ciò che gli utenti cercano. In breve, ottimizzando con questo strumento, produci contenuti di qualità superiore, non solo più “SEO-friendly”.
- Ottimizzazione in tempo reale senza compromettere la creatività: A differenza di alcuni software che generano punteggi SEO solo a posteriori, Clearscope ti segue passo passo durante la scrittura. Ciò consente di correggere il tiro immediatamente (se dimentichi un argomento, se esageri con una parola, ecc.) anziché dover ristrutturare il testo dopo. Nonostante questo, la creatività dell’autore non viene soffocata: i suggerimenti sono abbastanza flessibili (riconoscono sinonimi, non impongono frasi fisse) e il focus è sempre sui contenuti originali e di valore. Puoi quindi scrivere con il tuo stile, sapendo però di avere una “rete di sicurezza” SEO che ti segnala eventuali buchi o eccessi. Molti autori riportano che il loro workflow è diventato più scorrevole grazie a Clearscope, perché vedono subito il loro “punteggio” e ne fanno quasi un gioco migliorarlo, il tutto mentre compongono l’articolo.
- Collaborazione e scalabilità per team: L’uso dei report condivisi e la possibilità di avere utenti illimitati su ogni account rende Clearscope ideale anche per redazioni, agenzie e team in crescita. Puoi far lavorare decine di autori su progetti diversi senza costi aggiuntivi per utente, condividere linee guida tramite i report, e i content manager possono monitorare centralmente l’andamento di tutti i lavori (vedendo i report salvati, i grade raggiunti, ecc. in account). Inoltre, l’azienda dietro Clearscope fornisce training e supporto dedicato a tutti i clienti (non solo enterprise), quindi l’onboarding di un team è guidato e incluso nei piani. In pratica, è uno strumento che cresce insieme al tuo team e lo rende più allineato e produttivo.
Svantaggi
- Costo elevato e nessun piano gratuito: Il principale svantaggio segnalato da molti è il prezzo. Clearscope non offre una versione gratuita o trial illimitata, e il piano base Essentials parte da $189 al mese, che può essere impegnativo per freelance o piccole realtà. Inoltre, i piani hanno un limite mensile sul numero di report e analisi (crediti) inclusi; se produci molti contenuti ogni mese, potresti dover acquistare crediti aggiuntivi o passare a piani superiori, facendo lievitare ulteriormente il costo. In altre parole, non è lo strumento più economico sul mercato. Bisogna però dire che il costo riflette la qualità dei dati forniti e il valore potenzialmente generato (rank più alti, più traffico organico) – sta a chi valuta decidere se l’investimento è giustificato in base al proprio volume di content marketing.
- Limiti di utilizzo mensile (crediti): Collegato al punto sopra, i “crediti” mensili possono rappresentare un collo di bottiglia. Con il piano base hai 20 Content Report al mese inclusi: questo va bene se pubblichi 4-5 articoli a settimana, ma se ne fai di più potresti sforare. I crediti non utilizzati non si accumulano nei mesi successivi (usa o perdi), quindi stai pagando comunque quel tetto anche se un mese scrivi meno. Di fatto, l’ideale è avere sempre una pipeline di contenuti che sfrutti appieno i crediti pagati. Per realtà con produzione molto variabile, questa rigidità può essere scomoda.
- Non è una suite SEO completa: Clearscope eccelle nell’ottimizzazione on-page dei contenuti testuali, ma non copre altri aspetti SEO. Ad esempio, non fornisce analisi su backlink, audit tecnici del sito, ottimizzazione di immagini, monitoraggio dei ranking su Google, né aiuta con meta tag o markup di schema. Quindi, va visto come un complemento ad altri strumenti SEO, non come soluzione unica. Se cerchi un software “tutto in uno” che faccia sia keyword research, content briefs, rank tracking, link building, ecc., dovrai integrare Clearscope con altre piattaforme. In particolare, non sostituisce strumenti come Semrush/Ahrefs per la ricerca di backlink o auditing tecnico, né plugin SEO per la gestione dei meta sui singoli post (come Yoast). È altamente specializzato sull’area content.
- Readability limitato all’inglese: Per chi produce contenuti in italiano (o altre lingue diverse dall’inglese), uno svantaggio minore ma da notare è che il punteggio di leggibilità di Clearscope funziona solo per testi in inglese. Se scrivi articoli in italiano, il campo “Readability” resterà vuoto o indicato come N/A. Non è un grosso problema (ci sono altri modi per valutare la leggibilità), però considerando che in Italia il pubblico ha generalmente un’istruzione media elevata, potrebbe essere utile comunque mantenere uno stile semplice – cosa che dovrai autoregolarti, poiché il tool non ti darà indicazioni in merito per l’italiano.
- Richiede contenuti originali di qualità: Può sembrare strano metterlo tra i “contro”, ma è importante capire che Clearscope non crea contenuti per te e non trasforma magicamente un testo povero in un capolavoro. Se il tuo contenuto iniziale è superficiale o mal scritto, anche inserendo tutte le keyword suggerite potresti non ottenere risultati straordinari. Rispetto ad alcuni competitor che integrano funzionalità di AI writing (ad esempio Frase ha un modulo di generazione testi con AI), Clearscope si concentra sull’ottimizzazione e non genera testo automaticamente. Questo non è un vero difetto (anzi, molti preferiscono mantenere il controllo umano sulla scrittura), ma è bene chiarire l’aspettativa: avrai comunque bisogno di un bravo copywriter e di buone idee di contenuto. Clearscope fornisce la direzione e i punti da coprire, ma l’esecuzione è tutta nelle tue mani.
- Costo degli add-on per grandi esigenze: Se hai necessità molto ampie – ad esempio vuoi monitorare migliaia di pagine nel Content Inventory o creare decine di report in più ogni mese – purtroppo questi extra non sono economici sui piani standard. Gli add-on per pagine inventario aggiuntive o report aggiuntivi possono incidere sul budget (per dire, sul piano base 10 report extra costano $100). A quel punto può essere più sensato un piano Enterprise, ma ovviamente si parla di cifre importanti. Insomma, Clearscope è ottimale per chi investe seriamente nel content marketing, mentre chi pubblica solo occasionalmente o ha budget ristretti potrebbe trovare soluzioni più economiche (anche se meno sofisticate).
Prezzi e piani disponibili
Clearscope adotta una struttura di pricing basata su abbonamento mensile (senza contratti annuali obbligatori). Attualmente sono disponibili tre piani principali: Essentials,Business ed Enterprise. Vediamo le differenze:
Essentials – $189/mese
È il piano base, che include tutte le funzionalità principali della piattaforma. Comprende 20 Content Reports al mese, 50 ricerche Keyword Discovery al mese e il monitoraggio di 100 pagine nel Content Inventory. Non ci sono limiti sul numero di utenti o progetti: anche con l’Essentials puoi invitare utenti illimitati nel tuo workspace e creare progetti organizzativi illimitati. Questo piano è pensato per singoli professionisti, freelance o piccole aziende che iniziano a ottimizzare contenuti e che hanno un volume di pubblicazione moderato (indicativamente fino a ~20 nuovi contenuti al mese). È un buon punto di partenza per testare il valore di Clearscope sul proprio workflow, dato che offre già pieno accesso a tutte le feature (non ci sono restrizioni di funzionalità). L’abbonamento è mensile e senza vincoli di contratto: puoi disdire quando vuoi, senza penali.
Business – $399/mese
È il piano intermedio pensato per team di content marketing più attivi. Include anch’esso 20 report/mese e 50 Keyword Discovery/mese, ma aumenta la capacità del Content Inventory a 300 pagine monitorabili. Il vantaggio principale del Business, oltre alle pagine extra, è l’Account Managerndedicato: avrai cioè un referente di Clearscope che può aiutarti con training personalizzato, best practice e supporto prioritario. Questo piano è indicato per agenzie o aziende con un team editoriale e necessità di produzione più avanzate, che vogliono anche un supporto consulenziale. Anche qui utenti e progetti sono illimitati. Se la tua organizzazione pubblica, ad esempio, 15-20 articoli al mese e ne gestisce centinaia sul sito, il Business offre più respiro in termini di monitoraggio contenuti e un aiuto in più grazie al support dedicato.
Enterprise – prezzo personalizzato
È la soluzione per le grandi aziende o chi ha esigenze del tutto particolari. Non ha un costo fisso pubblicato; l’Enterprise viene calibrato su misura in base al numero di contenuti da ottimizzare e di utenti necessari. In pratica puoi ottenere un volume di Content Reports mensili e di pagine Inventory molto più alto, concordando il prezzo con il team di Clearscope. Oltre a tutto ciò che è incluso nel Business, l’Enterprise offre funzionalità aggiuntive come:
- Crawler Whitelisting: utile per siti corporate con misure di sicurezza (Clearscope può far whitelisting del suo bot per analizzare il tuo sito internamente senza essere bloccato).
- Single Sign-On (SSO): integrazione per autenticare gli utenti tramite sistemi aziendali centralizzati.
- Accordi e supporto personalizzati: ad esempio contratti specifici, formazione avanzata al team, assistenza prioritaria, feature beta, etc. In pratica, l’Enterprise offre un livello di servizio esclusivo.
Questo piano è ideale per imprese con produzione di contenuti su larga scala (es. grandi editori, SaaS con vasti blog multi-lingua, e-commerce con migliaia di pagine di guide, ecc.) che necessitano di analizzare centinaia di keyword e monitorare costantemente un ampio archivio di content. Va sottolineato che tutti i piani includono le stesse funzionalità core di Clearscope (non c’è differenza di strumenti disponibili) e vengono forniti con onboarding e training gratuito per iniziare ad usare la piattaforma al meglio. Inoltre, l’assistenza clienti è inclusa per tutti con alta priorità – non è qualcosa venduto a parte nei tier superiori. I piani si differenziano quindi per la quantità di crediti e servizi aggiuntivi. Clearscope adotta un modello flessibile: puoi passare da un piano all’altro man mano che le tue esigenze cambiano, senza trafile burocratiche. Non essendoci contratti annuali obbligatori, puoi anche fare upgrade solo per alcuni mesi intensivi e poi scendere di nuovo, il tutto direttamente dall’account.
Componenti aggiuntivi e costi extra
Per completezza, se ti servissero crediti extra oltre a quelli inclusi, la piattaforma offre componenti aggiuntivi acquistabili separatamente. Ad esempio, sul piano Essentials puoi aggiungere pacchetti di pagine Inventory extra (in blocchi da 100) o pacchetti di Content Report aggiuntivi. Tuttavia, sul piano base questi extra sono abbastanza costosi (es. ~$25 al mese per ogni 100 pagine in più), mentre diventano più convenienti col piano Business (es. $15 per 100 pagine). Anche per i report extra, sul Business il costo marginale è minore che sull’Essentials. Questo incentiva, se si prevede un uso intensivo, a scegliere direttamente il tier superiore.
Riassunto dei piani
- Essentials ($189/mese): 20 report, 50 keyword, 100 pagine – per singoli o piccoli team.
- Business ($399/mese): 20 report, 50 keyword, 300 pagine, account manager – per team più strutturati.
- Enterprise (custom): crediti flessibili, SSO, supporto avanzato – per grandi aziende con grandi volumi.
La scelta del piano dipende molto dal volume di contenuti che gestisci e dal budget a disposizione. Per iniziare, molte agenzie provano l’Essentials e poi eventualmente fanno upgrade. Ricorda comunque che puoi cancellare in qualsiasi momento senza penali se non sei soddisfatto, quindi c’è una certa tranquillità nel provare il servizio. Inoltre, è possibile contattare Clearscope per richiedere una demo gratuita live (sul sito c’è l’opzione “Request demo”) dove un esperto ti mostrerà la piattaforma sui tuoi casi d’uso specifici prima di impegnarti.
Alternative a Clearscope
Surfer SEO: probabilmente il concorrente più noto, Surfer SEO offre un content editor con punteggio di ottimizzazione e una forte enfasi sull’analisi della SERP. Surfer non si limita a suggerire termini, ma fornisce anche approfondimenti sulla struttura dei contenuti top (come lunghezza media, numero di paragrafi, utilizzo di immagini) e ha integrato un SEO audit tool per pagine esistenti. L’interfaccia è moderna e abbastanza ricca di dati, a volte quasi troppi per chi è alle prime armi (alcuni utenti trovano le numerose raccomandazioni un po’ travolgenti). Surfer include funzionalità aggiuntive come un content planner e l’analisi di keyword clustering. In sostanza, Surfer ha un approccio più focalizzato sulla SEO tecnica e sui dettagli della SERP, mentre Clearscope ha un’interfaccia più snella e user-friendly focalizzata sulle keyword essenziali. Anche a livello di prezzo, Surfer è più accessibile: i piani partono da circa $99/mese per un uso moderato, quindi circa la metà del costo base di Clearscope. Se cerchi un’alternativa per budget ridotto e apprezzi avere molte metriche SEO on-page (density, LSI, ecc.), Surfer è una scelta ottima. Tuttavia, molti ritengono che le raccomandazioni di Clearscope siano più pulite e rilevanti, mentre Surfer rischia di far aggiungere troppi termini con un approccio quasi programmatico.
Frase.io: Frase è un altro strumento popolare, particolarmente apprezzato per la sua componente di AI writing. Si posiziona come piattaforma che aiuta dall’ideazione alla scrittura: permette di generare brief automatizzati (prendendo spunto dai competitor), suggerisce domande da rispondere e include anche un sistema di intelligenza artificiale per produrre bozze di testo o paragrafi. L’editor di Frase funziona in tempo reale simile a Clearscope, evidenziando keyword e punteggio. Un vantaggio di Frase è la presenza di template personalizzabili per creare outline e brief, utile per standardizzare processi in un team. Inoltre ha un piano gratuito (limitato) e piani premium a partire da circa $45/mese – molto abbordabile. Di contro, la sua funzione di keyword research pura non è avanzata come quella di Clearscope e alcuni utenti trovano che i suggerimenti di Frase siano meno precisi/rilevanti (un po’ “noisy”) rispetto a quelli di Clearscope. In breve, Frase eccelle nell’assistenza alla scrittura con AI e nella creazione di brief completi, mentre Clearscope fornisce insight più affidabili sulle keyword da includere per rankare. Se hai un budget ridotto o vuoi sfruttare l’AI per accelerare la scrittura, Frase può essere un buon alleato. Molti content strategist adottano entrambi: Frase per i brief e la generazione di idee, Clearscope per rifinire i contenuti per l’SEO.
MarketMuse: strumento orientato alle grandi imprese, MarketMuse è una piattaforma di content intelligence che punta moltissimo sull’analisi approfondita dei topic e sul content planning strategico. Usa l’intelligenza artificiale per fare topic modeling: praticamente, dato un argomento principale, identifica tutte le sottotematiche e gli angoli di trattazione possibili, aiutando a pianificare contenuti pillar/cluster. Genera anche content brief dettagliati automaticamente e assegna un Content Score ai testi, simile al grade, con suggerimenti per migliorarli. MarketMuse offre persino previsioni sul successo di un contenuto (metriche predittive) e strumenti per fare analisi di gap rispetto ai competitor a livello di intero sito. In pratica, MarketMuse è ottimo per chi deve gestire grandi quantità di contenuti e vuole dati molto granulari, tuttavia questa potenza ha un costo: i piani premium partono da ~$99/mese e per sbloccare pienamente il tool si sale di parecchio (ci sono anche versioni enterprise costose). Esiste un piano gratuito ma con utilizzo molto limitato. Inoltre, è spesso citato che MarketMuse abbia una curva di apprendimento più ripida e un’interfaccia meno immediata, proprio perché mostra tantissimi dati e opzioni. In confronto, Clearscope è più immediato da usare con una UI pulita e focalizzata sull’essenziale. D’altra parte, MarketMuse è imbattibile per ricerca approfondita e content strategy a livello macro. Se lavori in un team SEO che decide calendari editoriali su base dati, MarketMuse può aiutare a scovare opportunità e priorità meglio di Clearscope. Ma se il tuo scopo principale è ottimizzare singoli articoli per farli rankare, Clearscope rimane una soluzione più agile e semplice.
Altre alternative degne di nota
- Semrush SEO Writing Assistant: un add-on di Semrush (disponibile anche come plugin Google Docs e WP) che fornisce un punteggio SEO e suggerimenti basilari sulle keyword durante la scrittura. Ha il vantaggio di essere incluso negli abbonamenti Semrush, ma offre insight meno sofisticati rispetto a Clearscope.
- PageOptimizer Pro (POP): strumento focalizzato sull’analisi puramente on-page, basato su algoritmi più “matematici” (TF-IDF). Molto amato da alcuni SEO tecnici, fornisce raccomandazioni per ottimizzare densità e posizionamento di keyword. È più economico, ma l’interfaccia è un po’ grezza e l’approccio meno semantico rispetto a Clearscope.
- NeuronWriter: new entry interessante, strumento europeo che combina analisi SERP e AI writing. Fornisce un editor con scoring e ha prezzi accessibili. Può essere un’alternativa budget, anche se il database di lingue/mercati non è al livello di Clearscope.
- Outranking, Scalenut, Dashword, Content Harmony, ecc.: sono tutti tool emersi negli ultimi anni che cercano di unire content briefing e ottimizzazione. Ognuno ha qualche feature particolare (ad es. Outranking punta molto sull’AI e sul copywriting assistito, Content Harmony offre ottimi content briefs). Se Clearscope non rientra nel budget, vale la pena esplorare uno di questi, tenendo presente che potrebbero non avere la stessa qualità nei suggerimenti SEO puri.
FAQ su Clearscope
Che cos’è Surfer SEO e a cosa serve?
Surfer SEO è una piattaforma cloud per ottimizzare i contenuti e migliorare il ranking su Google, fornendo suggerimenti SEO on-page in tempo reale basati sull’analisi dei competitor nelle SERP.
Surfer SEO funziona anche in italiano?
Sì! Surfer SEO supporta perfettamente la lingua italiana (e molte altre). Puoi creare e ottimizzare articoli per il pubblico italiano in modo completamente guidato.
Esiste un piano gratuito o una prova di Surfer SEO?
Surfer SEO non offre un piano gratuito permanente, ma consente di accedere a una prova gratuita limitata. Puoi testare le funzionalità del tool per un periodo definito prima di decidere se procedere con un abbonamento mensile o annuale.
Surfer SEO offre funzionalità per il content planning?
Sì, Surfer SEO include un content planner che aiuta a strutturare il contenuto in base alle parole chiave da targetizzare, suggerendo anche argomenti correlati da includere per una copertura completa del topic.
Qual è la principale differenza tra Surfer SEO e Clearscope?
Surfer SEO ha un approccio più focalizzato sulla SEO tecnica e sui dettagli della SERP, mentre Clearscope si concentra maggiormente sull’ottimizzazione dei contenuti attraverso l’analisi semantica delle parole chiave e la loro inclusione naturale nel testo. Clearscope offre una UI più snella e user-friendly focalizzata sulle keyword essenziali.
Quanto costa Surfer SEO?
Il piano di base di Surfer SEO parte da circa $99/mese per un uso moderato, quindi circa la metà del costo di Clearscope. I piani premium offrono funzionalità avanzate, ma il prezzo può aumentare a seconda del volume di utilizzo e delle caratteristiche richieste.
Frase.io è una valida alternativa a Surfer SEO?
Frase.io è un'altra piattaforma popolare che si distingue per la sua componente di AI writing, aiutando non solo nell’ottimizzazione SEO ma anche nella creazione automatica di contenuti. A differenza di Surfer, Frase è più orientato verso l’automazione della scrittura, mentre Surfer è più focalizzato sulla SEO tecnica e sulla SERP analysis. Se hai un budget ridotto o desideri sfruttare l’intelligenza artificiale per generare contenuti, Frase potrebbe essere una valida alternativa a Surfer SEO per la scrittura.
MarketMuse è un’alternativa a Surfer SEO?
MarketMuse è ideale per le grandi imprese che necessitano di un’analisi approfondita dei topic e di un piano editoriale strategico. A differenza di Surfer, che è focalizzato sull’ottimizzazione on-page, MarketMuse utilizza l’intelligenza artificiale per fare topic modeling, identificando sotto-argomenti e angoli di trattazione. MarketMuse è più adatto per chi gestisce grandi volumi di contenuti e ha bisogno di un’analisi dettagliata a livello macro. Tuttavia, la curva di apprendimento è più ripida rispetto a Surfer SEO.
Quali sono altre alternative a Surfer SEO?
Alcune alternative a Surfer SEO includono strumenti come:
- Semrush SEO Writing Assistant: un add-on che fornisce suggerimenti SEO basilari durante la scrittura, ma con funzionalità meno sofisticate rispetto a Surfer.
- PageOptimizer Pro (POP): focalizzato sull’ottimizzazione puramente on-page, utilizzando algoritmi matematici per l’analisi della densità delle keyword. È più economico, ma l’approccio è meno semantico rispetto a Surfer SEO.
- NeuronWriter: un’alternativa interessante che combina analisi SERP e AI writing, con prezzi accessibili, anche se il database di lingue e mercati non è ampio come quello di Clearscope o Surfer.
- Outranking, Scalenut, Dashword, Content Harmony: strumenti che uniscono content briefing e ottimizzazione SEO. Ogni piattaforma ha funzionalità uniche, ma potrebbero non offrire la stessa qualità dei suggerimenti SEO di Surfer.
Quanti utenti posso avere con il piano Surfer SEO?
Surfer SEO consente di avere un numero limitato di utenti per piano. Ad esempio, il piano base permette l’utilizzo da parte di un solo utente, ma i piani più avanzati supportano più membri del team. Se hai bisogno di un accesso condiviso per un team, dovrai optare per un piano superiore.